Al giorno d’oggi la manutenzione delle l.a.c., di qualsiasi materiale esse siano, è molto semplificata: essa si riduce, nella maggior parte dei casi, ad essere costituita dal semplice gesto di immergere le lenti in SOLUZIONE UNICA per almeno 4 ore. Come dice la parola stessa, “ unica ” significa che da sola questa soluzione riesce a rimuovere i depositi proteici, a pulire, risciacquare, disinfettare conservare e lubrificare le l.a.c., gesti che prima potevano essere fatti unicamente con prodotti specifici.
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Per i portatori più esigenti, che pretendono una vera disinfezione delle proprie l.a.c., il perossido d’idrogeno sembra davvero essere la giusta soluzione. Esso, infatti, riesce ad eliminare la presenza di batteri dannosi alla salute dell’occhio e della lente con una disinfezione quasi dieci volte superiore a quella ottenuta tramite l’uso di soluzioni uniche. E’ inoltre una soluzione che, al termine del processo di catalizzazione, può essere considerata priva di conservanti e quindi adatta anche a quei portatori particolarmente sensibili o allergici.
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Ottima per il risciacquo giornaliero delle lenti e del portalenti , la soluzione salina risulta essere il giusto prodotto dove sciogliere le pasticche per il trattamento enzimatico settimanale.
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Le lenti a lunga durata ( mensili, trimestrali, semestrali, annuali ) hanno bisogno di un detergente sicuro ed efficace contro i residui inorganici che si vanno a depositare giornalmente sulle superfici delle lenti, che la sola soluzione unica non riesce a rimuovere completamente. Togliendo tali residui, la lente riesce a mantenere la sua trasparenza più a lungo e il comfort visivo e fisico durante il suo utilizzo risultano quindi essere maggiori rispetto a quelli ottenuti nel caso di lente non trattata.
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Il film lacrimale, evaporando, provoca sulla superficie della l.a.c. la formazione di residui proteici, che rappresentano un ottimo terreno di coltura batterica. Soprattutto nel caso di lenti a contatto ad uso prolungato (mensili, trimestrali, ecc.), se questi residui non vengono eliminati periodicamente, la loro presenza è spesso causa di cheratiti, congiuntiviti e altre infezioni. Si consiglia, quindi, un utilizzo con cadenza settimanale, facendo sciogliere 1 compressa per ogni coppia di l.a.c. in soluzione unica o salina, lasciandola agire per almeno 2 ore e risciacquando le lenti prima di indossarle. GOCCE OCULARI: Per mantenere il giusto equilibrio idrico degli occhi, qualora si fossero riscontrati problemi quali lacrimazione insufficiente, irritazione oculare o stress visivo, è necessario utilizzare un lubrificante oculare. In commercio le varietà di lubrificanti oculari sono molteplici: alcuni contengono miscele di estratti vegetali ( valida alternativa per chi preferisce l’alternativa naturale all’uso si collirio o lacrime artificiali ) e altri contengono come principio attivo l’ormai famoso acido ialuronico ( dalle alte proprietà lubrificanti e protettive ). E’ importante comunque ricordare che ad ogni portatore di l.a.c. corrisponde un tipo di lubrificante, in quanto ogni film lacrimale ha le proprie caratteristiche. Ad esempio, in casi in cui viene riscontrata un’alterazione quantitativa del film lacrimale, è consigliabile preferire l’uso di lubrificanti senza acido ialuronico, in quanto è necessario reintegrare solo lo strato acquoso delle lacrime. Qualora, invece, si necessiti un’integrazione di tipo qualitativo ( in quanto lo strato acquoso è presente, ma mancano gli altri componenti ) , è preferibile utilizzare prodotti a base di tale acido.
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(UN AIUTO PER LA SINDROME DA OCCHIO SECCO)
E’ stato appurato che la maggior parte di coloro che soffrono del disturbo da “Occhio Secco” hanno un’alterazione dello strato lipidico lacrimale.
Quest’ultimo è uno strato di grasso molto sottile che impedisce l’evaporazione troppo rapida del liquido lacrimale sottostante, formato in principal modo da acqua.
Quando l’occhio è chiuso, lo strato lipidico viene spinto tra i margini delle palpebre, nella fessura.
Al giorno d’oggi esistono prodotti da nebulizzare ad occhi chiusi, costituiti da lipidi di origine vegetale ( da lecitina di soia ) biocompatibili, che, andandosi a legare con i grassi presenti nelle lacrime dei nostri occhi, al momento della riapertura delle palpebre, vanno a stendersi sullo stesso film lacrimale e lo stabilizzano per un massimo di 4 ore.
Vengono ridotti, dunque, il prurito e l’infiammazione e viene diminuito l’utilizzo di gocce lacrimali per la lubrificazione oculare.
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Ci sono particolari condizioni in cui può essere utile migliorare il metabolismo delle fibre muscolari e altre in cui è opportuno invece soffermarsi di più sull’incremento delle funzionalità dei vari strati interni dell’apparato oculare (la retina, ad esempio). Ecco che riescono a diventare un ottimo supporto prodotti che riescano a sopperire alle mancanze vitaminiche o di sali minerali, importantissimi per una efficiente funzionalità visiva. In commercio oggi si possono trovare, infatti, integratori a base di polifenoli ( ottimi vasoprotettori ), luteina ( antiossidante retinico ), sali minerali quali magnesio ( partecipa alla trasmissione degli impulsi nervosi ) e potassio ( regola il livello di liquidi nelle cellule e interviene nella trasmissione nervosa ) e vitamine A ( essa è parte integrante di alcuni recettori retinici ) ed E ( è un antiossidante ed è un ottimo veicolo per facilitare l’assorbimento intestinale della vitamina A ). Assunti regolarmente, questi integratori facilitano il benessere visivo e preservano l’apparato visivo dai danni causati dall’invecchiamento.
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